Jamira Saragant

Storia

15 Gildember 337

… E' successo ancora! Stavolta per poco papà non mi scopriva. Io.. io non capisco… Perchè mi sta succedendo questo? Gli altri mi evitano già abbastanza per le mie orecchie a punta… Se scoprissero… Io.. io devo sforzarmi di controllarlo.. Devo tenerlo nascosto. Nessuno deve sapere. Mi hanno già abbandonato quasi tutti… Non voglio restare completamente sola. Domani… domani sarà il mio Giorno del Dono della Vita… Raggiungerò la maturità.. e secondo la tradizione potrò esprimere un desiderio. Oh, dei, vi prego… vi prego esauditelo! Farò tutto quello che volete, ma vi prego, fate smettere di accadere quelle strane cose… Fatemi smettere! Io non ho mai voluto questi "poteri". Certo, quando li sento scorrere in me è come avere un dolce fuoco nell'anima.. ma.. ma ciò li rende ancora più orribili e pericolosi! Ora sono ancora deboli, ma di giorno in giorno li ho sentiti crescere in me.. se continueranno di questo passo mi divoreranno! E.. e questo sarebbe il minimo! Finora non ho ancora fatto male a nessuno ma… Se invece di mandare in mille pezzi un vaso di fiori la prossima volta fosse una persona? Se fosse papà? Io.. io non posso continuare così.. Domani.. sì domani forse sarò salva…
Domani…

16 Gildember 337

Stamane.. stamane mi sono svegliata a un metro da terra… E mio padre era lì! Mi fissava ad occhi sbarrati, ai suoi piedi un piatto fracassato, pezzi di torta sparsi per il pavimento.
Ho avuto appena il tempo di rendermi conto con orrore della situazione, che sono caduta di peso sul letto. Scoppiando a piangere, ho girato le spalle a papà, sicura che ora lui mi avrebbe cacciata… Che non avrebbe più voluto vedere uno scherzo della natura come me.
Ho sussultato quando invece lui mi ha abbracciata e con voce tranquillizzante ha cominciato a ripetermi che era tutto apposto, che non importava quello che era successo… Dopo un po', confortata dalle sue parole, ho smesso di piangere, e con voce tremante gli ho chiesto come. Come avrebbe fatto a mettersi tutto apposto? Io ero un mostro! Un pericoloso mostro dalle orecchie a punta, capace di dar fuoco all'intero villaggio con un involontario battito di ciglia! Senza scomporsi, mio padre mi disse di non preoccuparmi, che il mio DOVEVA essere un dono. Dovevo solo imparare a controllarlo, tutto qui. E forse lui sapeva chi mi avrebbe potuto insegnare. In settimana partiremo per Palanthas, dove, approfittando di una consegna, mi presenterà a un suo cliente, un certo Nevhyn mi pare abbia detto. Spero solo che abbia
ragione…

18 Newkolt 337

Sono due giorni che siamo in città… città.. e io che pensavo che Gwynned fosse grande! Palanthas è uno splendore, i suoi candidi edifici splendono come il sole a mezzogiorno, e la sua gente è così cordiale ed amichevole! Solo.. solo due cose rovinano questa bellezza… Una torre nera vi si trova… Io.. non la capisco.. sento venire da essa un potere, una sorta di aura strana che mi attira, ma che al tempo stesso mi terrorizza… mi sento.. confusa…. la torre sembra così fuori luogo eppure… eppure sento che "appartiene" a questa città, la.. la completa quasi… L'altra cosa… che rovina la città sono.. i suoi cavalieri [… la scrittura si fa più calcata…]. Sono.. boriosi.. sbruffoni… uno.. uno di loro, dopo avermi guardato a lungo, mi ha fatto un cortese inchino! Come se non sapessi che mi disprezzano! Che non mi vedono che come una mezzosangue, un.. un aborto… [… dopo una macchia di inchiostro, la scrittura torna ad essere leggera…]. Non abbiamo ancora incontrato questo Nevhyn.. mio padre dice che verrà domani… ma comincio a disperare…

19 Newkolt 337

E' venuto! Una.. una persona davvero straordinaria! Indossava una veste scarlatta.. appena lo ho visto… ho cominciato a sentire come un pizzicorio su tutta la pelle… come una doccia fredda… Dopo aver parlato con mio padre, mi ha mandato a chiamare… Ero agitatissima, ho quasi fatto scena muta… Mi… mi ha accompagnata nella locanda dietro al negozio di papà.. abbiamo… parlato.. mi ha spiegato COSA mi stava accadendo… mi ha descritto l'Ordine dell'Alta Stregoneria… Io.. avevo sentito delle storie, ma… non mi aspettavo nulla del genere… mi.. mi ha fatto giurare di non rivelare a nessuno le informazioni che mi ha dato.. di pensare attentamente alla scelta che avrei fatto… Dovrò rispondergli per domani… la mia vita, ha detto, dipende da questo…

20 Newkolt 337

Non ho dormito… se mi accetteranno come adepta.. dovrò sottopormi a una prova.. una prova durissima, in cui la mia vita sarà in gioco… Io… ho paura per papà… non.. non voglio lasciarlo solo.. dopo la morte della mamma non è più stato lo stesso.. Ma… ma se non vado.. come farò? Non posso fidarmi della mia forza di volontà… come posso sperare di controllare la magia da sola? Potrei.. potrei fargli del male.. poi.. poi la magia è così.. piacevole…. Io.. devo.. ho deciso.. Gli dirò di sì…

Ho parlato con il Magus (mi ha detto di chiamare così quelli che da ora saranno i miei superiori). Io.. ho accettato.. Dovrò restare a Palanthas fino a quando non verrò convocata.. fino a che non comparirà un inviato dell'Ordine a chiamarmi… Spero.. spero davvero che sia presto….

22 Newkolt 337

Palanthas è davvero una città straordinaria! Oggi ho incontrato dei kender… Dei cari piccoli kender. Mi sembrava di essere a casa, con le loro vocine squillanti e la baraonda che si portano appresso.. Sono gli unici che mi trattano come una persona normale, senza pregiudizi… Certo, a volte sono un po' sfrontati (dovrò decidermi a cambiare pettinatura), ma lo fanno con l'innocenza che li contraddistingue. Mi sono anche recata in un grande edificio che qui chiamano "Sala di addestramento"…
Sentivo del gran vociare provenire da lì, così, dato che c'era un viavai continuo e l'entrata sembrava libera, ho deciso di dare un'occhiata. A quanto pare qui a Palanthas la gente ama essere in forma! Decine di persone si allenavano con armi di legno, archi da allenamento o addirittura a mani nude! Ho visto anche alcune fanciulle tra di loro, così ho provato ad unirmi anch'io. Per un po' è andato tutto bene, ma poi sono entrati dei Cavalieri… Questa volta non si sono limitati a un falso inchino, ma hanno cominciato a fare discorsi abbastanza allusivi sulle caratteristiche razziali.. Quanto li odio! Prima di perdere involontariamente il controllo ho deciso di allontanarmi… Non amo litigare.

25 Newkolt 337

Oggi papà mi ha accompagnata alla Grande Biblioteca.. Io.. non avrei mai pensato che esistessero tanti libri su Krynn! I bibliotecari (sembra si chiamino Esteti) sono stati molto cortesi, ma purtroppo non ho avuto occasione di vedere il leggendario Astinus. Ho sentito dire che è immortale! Certo che certe storie che girano sono decisamente esagerate… Però mi è dispiaciuto non aver potuto constatare di persona… La visita è stata comunque molto piacevole. Ho avuto occasione di leggere alcuni passi dai certi libri, e sono curiosissima di leggere il resto.. Credo proprio che ritornerò…. Forse troverò altre notizie sull'Ordine.

1 Deepkolt 337

Papà… papà oggi è dovuto ripartire.. sembra ci siano problemi a casa… Mi.. mi ha affidato alle cure di un'anziana vedova, sua amica di vecchia data… Papà… se ho ancora diritto di chiamarlo così… Io… Sono tornata prima del solito dalla Biblioteca oggi… vorrei non averlo fatto…Lo… lo ho sentito parlare con la vedova Landen… parlavano… parlavano di me… Parlavano.. dei miei genitori… dei miei veri genitori! Io… sapevo di essere stata adottata… La…mamma era… un'umana… papà anche… quindi il mio sangue elfico bastava a… a dimostrarlo… ma… prima di oggi… non… non avevo mai sentito papà.. non avevo mai sentito Morgan parlarne… era… una sorta di argomento superfluo, forse anche un po' segreto… Ha.. ha detto che ha trovato mio padre.. il mio VERO padre… MORTO!… morto… sulla spiaggia di Manic… [la pagina appare stropicciata, come se fosse stata accartocciata e poi risistemata alla bell'e meglio] Era… umano… il mio vero padre era un umano…quindi… mia madre doveva… deve essere elfa… Morgan non ha trovato traccia di lei sulla spiaggia… la… tempesta del giorno prima era stata terribile… ma… forse… forse è ancora viva… forse… forse… non era con… lui… Secondo… la vedova… lei mi ha abbandonata… ha.. ha detto che probabilmente aveva capito di aver fatto un errore… di aver creato… un mostro… [una macchia di inchiostro, il testo riguardante questa data si interrompe qui]

26 Deepkolt

Oggi, mentre ero alla biblioteca, mi ha raggiunto uno strano individuo incappucciato… Ero assorta a leggere uno degli ultimi volumi delle cronache di Astinus, quando mi si è avvicinato, e con voce ferma mi ha detto "Jamira, è giunta l'ora di raggiungere Wayreth". La.. la cosa più strana è.. che ancora prima di sentire la sua voce, ho sentito di nuovo tutto un formicolio per il corpo, anche se più debole di quello provato con il Magus Nevhyn. Mi chiedo se non centri qualcosa con la… la magia…
Comunque.. questo individuo - non conosco ancora il suo nome - mi ha presa in disparte, e mi ha interrogata sulle mie intenzioni con la magia, sulle mie idee…
Dopo.. dopo questa discussione… ha… creato…. non saprei come definirlo.. sembrava.. una.. una spaccatura nell'aria… e… al tempo stesso… come un turbinante specchio d'acqua crepitante di energia… Io… quando lo ho visto.. avevo.. avevo paura… ma… Il Magus… mi ha detto di entrare rapidamente… e… così ho obbedito.. E' stato come… come se venissi trascinata bruscamente… come se mi trovassi in un vortice… o… non lo so… mi sono sentita… al tempo stesso ovunque e da nessuna parte… una sensazione davvero spaventosa… ma affascinante allo stesso tempo… Un istante dopo.. mi sono trovata su una stradina, immersa nel verde della foresta… una foresta antica… brulicante di vita… Ho avuto appena il tempo di riprendermi dalla confusione, che ho sentito la foresta che mi chiamava! Non era una vera voce… era… una sorta di silenzioso richiamo, un canto ipnotico… una melodia che invocava il mio nome… che sussurrava… bisbigliava promesse… rievocava il passato oscuro…
e il futuro… l'avvenire più glorioso e al tempo stesso il più terribile… Era… una voce di contraddizioni… ma… un inno ammaliante… Ero ormai persa nei pensieri evocati dalla foresta, quando qualcuno mi ha posato una mano sulla spalla, dicendo con voce salda "Stai sperimentando per la prima volta la magia della Foresta di Wayreth. Ricorda questo momento, perchè in esso è racchiuso il tuo destino, qualunque esso sia." Sono quasi svenuta dal terrore prima di rendermi conto che si trattava del magus.. Ma come aveva potuto? Come era riuscito ad essere tanto silenzioso?
Mentre formulavo queste domande nella mia mente, il magus si è voltato, con un fugace sorriso e ha cominciato ad inoltrarsi nella foresta! Cosa avrei dovuto fare? Ero paralizzata dal terrore… Cosa mi sarebbe successo entrando sotto quelle fronde? L'aria era… era carica di magia… ora la sentivo chiaramente… gli alberi si muovevano.. formavano un sentiero invitante davanti ai passi della mia guida. Vedendo che non arrivavo, il magus si è voltato, guardandomi con uno sguardo severo. Allora mi sono vergognata, tanto come non mi era mai capitato in tutta la mia vita… e mi sono obbligata a seguirlo tra le quercie. E' stata un'esperienza davvero straordinaria… ma non era nulla rispetto a ciò che mi attendeva appena oltre. Improvvisamente la foresta si è aperta in un enorme radura circondata da lucenti mura, oltre le quali svettavano tre torri… Anche se forse chiamarle torri è troppo riduttivo… Erano… erano mutevoli… un'istante davanti a me c'erano degli svettanti e decorati minareti, che scomparivano immediatamente per lasciare spazio a torrioni granitici degni delle opere dei nani, per essere poi sostituiti da snelle e aguzze torri cristalline… Senza parole, ho seguito il Magus attraverso cancelli di ferro battuto e giardini meravigliosi in cui comparivano e scomparivano senza sosta persone abbigliate nei tre colori degli ordini. Mi sembrava di udire le loro voci, ma suonavano talmente lontane e vellutate da parere un sogno… Tutto l'edificio pareva un sogno… un cangiante turbine di colori. Non mi sono quasi resa conto quando il mio accompagnatore si è fermato davanti a una porta, che un'istante prima era un solido muro di pietra. La porta si è aperta davanti a lui, che mi ha poi invitato ad entrare
affermando solamente di attendere lì, e che quella sarebbe stata la mia stanza durante la mia residenza a Wayreth. E' poi scomparso nel nulla, e con lui l'unica via di uscita… Ora mi trovo qui, seduta su un comodissimo letto di piume. Se non altro la stanza sembra rimanere stabile, a parte il comparire di qualunque cosa io abbia bisogno. Nonostante ciò, non mi sento tranquilla.. Ho fatto la scelta giusta? Tutto mi sembra così strano e spaventoso….

Le cose non stanno andando come pensavo. Questa torre, che chiamano Wayreth, è vero, è molto strana, e a tratti spaventosa.. Eppure.. una volta fatta l'abitudine.. è una casa… accettabile. La gente per lo più è cordiale. Gli unici da cui devo.. guardarmi.. sono le.. vesti nere.. Ho sentito cose terribili su di loro… Di adepti inadempienti trascinati nei sotterranei e mai più visti… Credo che vi si trovino delle prigioni… e forse dei laboratori… Ma nessuno dei miei compagni di studi vi è mai entrato… Gli ordini dei Magus al riguardo sono sempre stati ferrei. Per ora non ho seguito molte lezioni. I magus sono sempre molto indaffarati. Per fortuna però sto riuscendo a capire come governare.. questa.. cosa…. la magia… Forse non sono maledetta come pensavo. Molti qui sembrano considerarla una benedizione! Che sia io a sbagliare? O sono capitata in un manicomio? Mi manca tanto mio padre… Morgan. Sì.. Non importa quello che ha detto quella vecchia. Lui mi è sempre stato vicino, mi ha cresciuta.. ha fatto tutto per me. Lui, al contrario dei miei veri genitori, non mi ha mai abbandonata.

Wayreth… Non era un brutto posto in cui vivere.
Avevo iniziato ad affezionarmici. Ma i magus hanno deciso altrimenti. Nessun altro adepto varcherà le porte della torre prima di essersi dimostrato degno di servire una delle tre lune. Hanno invece istituito delle.. scuole… esterne.. in mezzo al mondo.. La cosa mi spaventa. La gente di Manic era estremamente superstiziosa per quello che riguardava l'arte. Non oso pensare fin dove potrebbe spingersi il popolo impaurito.. anzi.. da quanto ho studiato sull'epoca precedente al cataclisma.. ne ho una vaga idea.. e decisamente è una prospettiva poco piacevole. E purtroppo i problemi non sono gli unici… I magus hanno deciso di lasciarci liberi di scegliere la scuola in cui andare… E saranno poi loro a giudicarci idonei o meno… Ho sentito che una veste rossa ne ha aperta una a Caergoth. E' vero, è territorio Solamnico.. ed è risaputo che quei bigotti hanno paura della magia… Però è anche abbastanza vicino a casa da permettermi di fare delle visite ogni tanto…

La Magus Arshes Nei mi ha accettata! Posso considerarmi a pieno titolo una sua allieva! Finalmente potrò avere qualcuno che mi segue da vicino, che controlla i miei studi e mi aiuta a capire quando sono confusa! Mi ha persino concesso un alloggio nei dormitori della scuola! Per fortuna però non ne ho bisogno. Mi padre mi ha regalato una casetta a Caergoth… Non oso pensare quanto gli sia costata… E' un po' lontana dalla scuola, ma le strade sono abbastanza sicure. Ora finalmente potrò approfondire lo studio dell'arte e forse, un giorno, diventare Magus!

Poi c'è tutto un periodo molto intenso che nn ho mai trovato il tempo di scrivere bene. Riassumendo, conosce un altro adepto, che scopre essere un precedente rinnegato (Herac). Si innamorano e lei rimane incinta. Per la vergogna abbandona la scuola e si nasconde dal padre per tutto il periodo della gravidanza. Nel frattempo Herac fa la prova e diventa veste nera. Nasce la loro figlia Eilidh, e Jamira la affida per un periodo al padre per poter riprendere gli studi, ma quando torna a casa una sera, sono scomparsi entrambi. Li cerca disperata per molto tempo, ma alla fine è costretta ad arrendersi e darli per morti. Prosegue con angoscia i suoi studi, con la magus Lilunyel come nuova maestra. Nel frattempo, sempre distante dalle torri, accadono varie cose, tra cui un corteggiamento non ricambiato da parte di un adepto di nome Maudith (poi scomparso quando definitivamente respinto), lo sviluppo di una profonda amicizia con un’altra adepta mezzelfa di nome Ellemire, che la introduce al Clan dei mezz’elfi a cui però non si unirà (pur imparando a conoscere ed apprezzare alcuni dei suoi membri), la ricerca infruttuosa della sua vera madre e un paio di incontri sconvolgenti in occasioni diversissime con Lord Soth (che in occasione di una battaglia a Kalaman, bloccatala in un angolo, tenta persino di corromperla… Il cavaliere della morte viene per fortuna interrotto da altri combattenti prima che Jamira riesca a raccogliere abbastanza coraggio per rispondergli – ancora oggi non sa cosa avrebbe risposto). Cambia nuovamente maestra, quando Lilunyel decide di ritirarsi a Silvanost con il nuovo marito: Questa volta la sua maestra è una veste bianca di nome Faelyn. Più o meno in questo periodo si trasferisce dalla scuola di Caergoth a Quella di Silvanost. Una fatidica notte finalmente le lune ritornano, e al grande sollievo provato da Jamira si unisce la sconvolgente scoperta che la sua maestra ha abbandonato Solinari per l'abbraccio di Lunitari. Poco tempo dopo, Herac ritorna. Tra i due il rapporto però nn è + come prima. La figlia, dice Herac, è stata rapita da un rinnegato suo rivale di un tempo. A nulla valgono i loro sforzi per ritrovarla. Poi, dopo un breve periodo di apprendistato alle Torri, Jamira si sottomette alla Prova, superandola con le bianche vesti. Altri avvenimenti che non ricordo, tra cui una forte amicizia con, paradossalmente, la veste nera Shana. Intanto invece il rapporto con Herac, dopo essersi trascinato tra alti e bassi per un lungo periodo, muore definitivamente. Poi la grande occasione: Jamira viene nominata Consigliere delle vesti Bianche dal maestro di allora, Eowing.
Un periodo piuttosto lungo in cui, tra le altre cose, ritrova la figlia, anche se per un lungo tempo si rifiuta di credere che si tratti veramente di lei (complice il fatto che viene ritrovata e portata alle torri da Draka, veste nera molto subdola e nei confronti di cui Jamira non ha mai nutrito fiducia – nonché primo magus di cui abbia seguito una lezione da adepta). Quando alla fine comincia ad abbassare le sue difese per riconoscerla, l'irreparabile: complice una relazione infelice con il giovane Magus veste rossa Sath de Serovist (figlio del compianto Arcimago Melphice), Eilidh infrange le leggi dell'ordine, venendo messa sotto giudizio con una probabile condanna a morte. Jamira tenta di alleggerire la sua pena, rovinando per sempre il suo rapporto con Faelyn, la sua maestra di un tempo, ma senza risultato. Nonostante il suo fallimento, Eilidh riesce comunque a fuggire, portando in grembo la figlia di Sath. La fuga la porta però alla sua irrimediabile rovina: decide infatti di unirsi alle Armate di Takhisis, non prima però di un commovente incontro pieno di rivelazioni con la madre, che tenta invano di riportarla sulla vecchia strada, incontro che si tramuta però in un doloroso e infruttuoso scontro quando Jamira si rende conto che la figlia è ormai al di la di qualunque redenzione. Da allora le cose precipitano ulteriormente, con il ritorno di Magius (con cui Jamira non riesce nemmeno a parlare, ma di cui rimane infatuata) e del Re Prete e il suo assedio alle torri, e con il suo tragico epilogo e la distruzione della torre rossa. Come ciliegina sulla torta, il padre adottivo di Jamira, Morgan, muore di vecchiaia in questo periodo.
E il resto ricostruitelo dagli spezzoni di racconti che ho scritto dopo

Una fredda brezza invernale agitò il mantello di Jamira mentre si avvicinava a cavallo al piccolo villaggio solamnico di Starport.
Leggeri e quasi intangibili fiocchi nivei planavano nell'aria andando infine a posarsi sui campi ormai spogli coprendoli di un placido manto.
Un'immagine romantica forse, per molti. Ma per Jamira era solo un angosciante promemoria ad emozioni e ricordi che avrebbe preferito sepolti.
Eppure… non era forse per questi che aveva intrapreso questo viaggio lontana dalle torri? Per lasciarsi sopraffare da qualcosa che, sperava, la avrebbe aiutata a rimettere un po' di ordine nella sua vita… e nella sua mente? Da quando era tornata… da quando Lui la aveva spinta a tornare, continuava a sentirsi fuori posto. Nulla le sembrava più come prima nelle torri. Gli sguardi che vedeva sui volti dei confratelli e delle consorelle la mettevano a disagio, conferendo un peso crescente a quella colpa segreta di
cui si faceva carico. Persino gli adepti le davano impressione di sapere…
Eppure… non potevano saperlo. Con un unica persona si era confidata, e se c'era una cosa di cui essere certa, era della discrezione del Maestro Leaving. Senza contare che, a parer suo, lei non aveva nulla da rimproverarsi.
Quanto avrebbe voluto poterla pensare allo stesso modo.
Quanto avrebbe voluto che tutto tornasse come prima… Prima della distruzione della Torre Rossa… Prima del Rituale contro il re Prete… prima ancora della scoperta di avere una figlia, e una nipote, per poi vederle perdute tra le grinfie della Regina Oscura. Questo le ricordavano questi luoghi… Il periodo felice in cui era stata adepta… Il periodo indimenticabile in cui aveva vissuto con Herac, quando ancora il peso della responsabilità era leggero sulle sue spalle.
Il villaggio dove avevano abitato sembrava essere rimasto immutato esteriormente, ma addentratasi tra le sue vie, vide nuovi volti scrutarla dalle finestre. Nessuna persona conosciuta… tutte le case sembravano avere trovato nuovi proprietari. Con sconforto, Jamira si incamminò nella via che sapeva l'avrebbe riportata di fronte a un altro ricordo doloroso. L'insegna cigolava leggermente sotto l'attacco del vento, segno che da molto ormai nessuno si doveva curava dell'edificio. Eppure la Goccia di Luce, l'ultimo negozio aperto dal suo caro padre prima di morire, non sembrava passarsela così male.
Lasciato il cavallo allo stalliere, Jamira si avvicinò alla porta dai colori leggermente sbiaditi e la aprì, per trovarsi davanti uno spettacolo insperato.
Intoccata! La bottega era esattamente come l'aveva vista l'ultima volta!
Certo, il negoziante era diverso, quindi probabilmente l'edificio era stato acquistato da qualcun altro, ma l'arredo era stato lasciato intoccato. Con un nodo in gola, Jamira corse fuori, chiudendosi la porta alle spalle, prima ancora che il bottegaio avesse il tempo di salutarla.
L'emozione cominciava a sopraffarla, affogando il senso di colpa, ma ancora non era abbastanza. Doveva ancora affrontare la prova madre, che avrebbe potuto distruggerla come salvarla.
In lontanza, a nord del paese, vedeva svettare la torre… La sua casa di tempi migliori. Ripreso il cavallo presso le stalle, si sentì rispondere dallo stalliere che effettivamente qualcuno aveva preso possesso della torre.
Un chierico a quanto pare, di Paladine forse, o di Kiri Jolith.
Difficile dirlo, viste le sue rare visite in paese.
In un turbine di paura, nostalgia, e speranza, Jamira prese la strada che l'avrebbe portata alla sua vecchia casa.

Seduta nel giardino che decorava la sommità della sua casa (ndr. riacquistata dal sacerdote che ormai non vi viveva più da tempo), Jamira osservava con aria malinconica le lune, maestose nel cielo stellato.
Perchè non riusciva più a sentirle come un tempo? Ricordava ancora l'enorme gioia che aveva provato da adepta, quando esse erano ricomparse a concedere i loro doni all'Ordine intero. E ancor meglio ricordava la profonda angoscia che aveva provato durante tutto il periodo in cui esse si erano negate… Eppure quello che provava adesso era diverso… Non era un'assenza assoluta, o una visione distorta della loro presenza, no… Le vedeva, percepiva distintamente il loro potere… quello che non riusciva a fare era proprio sentirle… sentirle dentro il suo cuore.
Non riusciva a capire la ragione di questo cambiamento, sapeva solo quando esso aveva fatto la sua prima comparsa: il giorno del rituale.. quel maledetto rituale che aveva sconvolto la sua vita, e che soprattutto aveva deluso tante speranze e infranto la fiducia che gli altri avevano in lei e che lei stessa aveva per sè.
Era Consigliera dell'Ordine delle Vesti Bianche allora.. una tra le più giovani ad essere investita di una tale carica. Ricordava ancora quanto era stata impaurita, ma orgogliosa nel momento in cui il Maestro Eowing le aveva comunicato che sarebbe entrata nel Consiglio dei Saggi. Ricordava ancora come gli aveva giurato di non infrangere la fiducia riposta in lei, mentre il dubbio di non essere all'altezza le si infiltrava nell'animo… e ricordava ancora come invece aveva disastrosamente infranto il giuramento con quel rituale maledetto.
Troppi dubbi forse.. forse troppe paure… O magari il contrario?
Quale tremenda arroganza l'aveva spinta ad ideare quel rituale, dopo che persino l'altro a cui aveva lavorato con l'Arcimaga Loriana non era riuscito come previsto, consentendo al Re Prete di abbandonare l'Abisso e tornare nel mondo?
Aveva basato tutto solo su teorie, su flebili indizi.. Così quando su sua richiesta il Maestro Leaving aveva acconsentito all'attuazione del rito, questo si era inevitabilmente ritorto contro di loro.
Nel tentativo di leggere nella mente che il cadavere vivente del Re Prete condivideva con l'Arcimago Fistandantilus, erano stati invece i suoi pensieri ad essere letti come un libro aperto. Le sue conoscenze, le sue esperienze, segreti noti solo ai saggi le erano stati strappati dalla mente, senza che se ne rendesse conto…. Ed erano stati poi utilizzati per distruggere una delle ultime roccaforti dell'Ordine su Krynn: la Torre di Daltigoth!
Come se non bastasse, il contraccolpo l'aveva colpita così duramente da causarle periodi di completa amnesia. Era stato quello il momento in cui per la prima volta non era più riuscita a sentire le lune.
Probabilmente era stata la consapevolezza di ciò, unita a quei periodi di amnesia, che l'aveva spinta ad abbandonare la carica di Consigliere. Da quel momento, i ricordi cominciavano a farsi confusi… mesi interi di cui non ricordava assolutamente nulla… E poi la gravidanza… un'ulteriore vergogna a roderle l'animo. La nascita di due gemelli di cui non ricordava in nessun modo il padre. Non poteva essere Herac.. In quel periodo si erano già allontanati, il loro rapporto morto e sepolto. Ma allora chi?
Il rumore di una porta che si chiudeva proveniente dal basso la distolse dai suoi ricordi.
Che fosse finalmente tornato? Mancava da casa da giorni ormai…
Sospirando, e lanciando un'ultima occhiata alle lune sfavillanti in cielo, Jamira si alzò e cominciò a scendere le scale che portavano in casa.

a questa parte risponde il figlio con un raccontino che riporto sotto. In sostanza, il figlio è distrutto per la morte dell'amante.

Stringeva il pomolo della porta in mano, non sapeva se entrare o meno, rimese fermo alcuni minuti. Alzò lo sguardo e osservò la Tenuta Saragant, la bellissima casa che lo aveva cresciuto, il suo nido famigliare, avrebbe voluto farla vedere a Ariel… ma… scrollò la testa come per cacciare i pensieri ed entrò, non voleva farsi vedere in quelli stati da sua madre.
Eppure non serviva un occhio famigliare per capire che Nathan stava male, magro, pallido, con profonde occhiaie dovute al poco sonno e lo sguardo spento.
Il caldo della casa lo avvolse, respirò a pieni polmoni il profumo della infanzia… per un attimo sembrò star meglio.
Quel posto gli portava alla mente molti ricordi felici di lui, sua sorella e sua madre, i giochi, i rimproveri, le prime nozioni di magia.
Tolse il mantello e lo appoggiò sullo schienale della sedia, poi sentì dei passi dal piano superiore, finalmente una persona che mi possa capire o essermi vicina, basta sguardi accusatori, basta sguardi di pietà, discorsi alle mie spalle e sorrisi di circostanza…
Poi riconobbe i passi, alzò lo sguardo e vide la madre, scendere le scale, la seguì con lo sguardo sino ai piedi della scalinata dove si fermò a scrutarlo…
Il suo sguardo parlava da solo… una occhiata, solo una le era bastata per capire che qualcosa non andava nel suo figlio…
Abbassò lo sguardo.
"Mamma…" disse con voce bassa

da qui riprendo io

Seduta sulla panca con il capo del figlio sul grembo, Jamira lo guardava con preoccupazione e malinconia.
Quanto tempo era passato da quando aveva tenuto suo figlio in quel modo? Anni ormai… da quando… era stato ammesso come adepto… Da allora i loro rapporti si erano raffreddati…. un po' per i litigi avuti quando lui aveva espresso il suo desiderio di studiare la magia, un po' per la necessità di tenere nascosto a tutti il loro grado di parentela… Così un comportamento nato per fungere da facciata in presenza degli estranei, era presto diventato un atteggiamento di routine. Solo ora si rendeva conto dell'errore. Quanti anni sprecati, quante occasioni… E ora, suo figlio era in quello stato… forse se fosse stata più presente, non sarebbe accaduto… Senza la sua guida, senza la sua presenza a mostrargli il cammino, suo figlio aveva ripercorso appieno i suoi stessi passi. La dove aveva ereditato l'aspetto del fantomatico padre, la mente e il carattere erano quelli della madre. Troppo sensibile, troppo portato a cader preda facile dei sentimenti.
Come lei, si era follemente innamorato. Come lei, si era fatto violenza portando la magia davanti a tutto. E come lei, alla fine si era visto portar via l'amore in maniera inaspettata e violenta.
I traumi del cuore lasciavano ferite molto profonde, difficili da guarire… tant'è che ancora oggi lei ne risentiva occasionalmente.
Ma ora era tornato da lei… aveva inghiottito quel poco orgoglio che bastava per tendere una mano nella sua direzione. Questa volta Jamira non avrebbe sbagliato. Non si sarebbe permessa di sbagliare.
"Nathan" mormorò dolcemente accarezzandogli la testa "sono qui."

Lettera ad un figlio

Caro Figlio,
è già un po' di tempo che non ci vediamo. Ormai ci avrai fatto l'abitudine temo… Varie volte mi hai ingiustamente accusato di evitarti… Ma stavolta se è quello che hai pensato hai colto nel segno. Bada bene però, non l'ho fatto per qualcosa che tu hai fatto (anche se ad essere sincera negli ultimi tempi sei cambiato in un modo che mi inquieta)… ma perchè avevo degli affari da sbrigare…. affari che richiedevano una certa riservatezza… persino da te. Una delle prime cose che ti ho insegnato da bambino è l'importanza dei segreti…il potere che essi conferiscono, la protezione che possono fornire. Non mi vergogno nel dire che ne ho serbati alcuni anche nei tuoi confronti… e sinceramente non credo che ti stupisca questa rivelazione. Ti prego solo di capire che se l'ho fatto, è per la sicurezza.. la tua, la mia e… quella di tua nipote.
Sì, hai letto bene… tu hai una nipote. Non è figlia di tua sorella Noelle… D'altra parte siete sempre stati così legati che non sarebbe stato possibile tenere un tale segreto. In realtà… è figlia della tua sorellastra Eilidh. Non ti ho mai parlato di lei… Non ho mai trovato il coraggio e la forza per farlo. Una volta mi hai chiesto di chi fosse il ritratto dell'infante che teniamo nell'atrio di casa…. Ti risposi che si trattava di una lontana parente… Ebbene, quella "lontana" parente era lei. L'ho chiamata lontana perchè in effetti lo era. Se non nel sangue, nello spirito. Quando sei nato tu lei aveva già imboccato il percorso della perdizione. Come te, anche lei aveva il dono, ma al contrario di te, ha deciso di gettarlo alle ortiche… di trasformare una delle più grandi meraviglie in una delle più terribili deformazioni. Questo è uno dei motivi per cui ero tanto spaventata che tu intraprendessi la strada della magia. Sono lieta che tu ti sia dimostrato di spirito più forte… Vorrei tanto poterla odiare, ma con tutta sincerità non sono mai riuscita a farlo a fondo… A lei è mancata la guida che hai avuto tu da piccolo, e in un certo senso, anche se è un forte dolore per me ammetterlo, temo che la sua scelta sia stata anche causa mia, e non solo delle sfortunate circostanze in cui è dovuta crescere. In ogni caso non è per lei che ti scrivo questa lettera, ma per sua figlia, tua nipote Liriel. A giorni dovrebbe effettuare il colloquio per diventare allieva. Spero solo che tu non riversi su di lei qualunque risentimento tu possa avere per me per avertela tenuta nascosta, ma, come ho detto, avevo le mie ragioni. Eilidh era già caduta preda dell'empio abbraccio della Regina quando Liriel è nata… Ha passato i suoi primi anni con la madre, educata ai principi dell'oscurità. Per sua e per nostra fortuna, è stata raggiunta in tempo, e strappata ad un destino senza futuro. E' per proteggerla dagli occhi di quella che non si poteva più chiamare madre, e dei suoi accecati compagni che è stata tenuta nascosta, non solo a te, ma a tutti. Pochi nell'Ordine sapevano della sua esistenza, e il segreto è stato mantenuto senza fallo. Ora il dono che ha ereditato dalla sua famiglia richiede inevitabilmente di essere coltivato, ed è passato abbastanza tempo perchè i cani di Takhisis abbiano smesso la loro ricerca. Anche questa volta non nego di avere paura per come l'apprendistato potra forgiarla, o spezzarla. Ma sono sicura che non perderà la strada, se la vicinanza della sua famiglia continuerà a indicargliela con chiarezza. Liriel non è molto più giovane di te… Spero che possiate riuscire a rafforzare quel legame che vi unisce, finora rimasto celato, ma comunque presente.
Non sarò raggiungibile ancora per alcuni giorni… Se dovessi avere delle altre domande, fammele recapitare e, se possibile, cercherò di darti una risposta.
Un grosso abbraccio,
Tua Madre
Jamira Saragant.

Dopo questa ultima lettera, Jamira scomparirà misteriosamente per parecchio tempo… Per poi ricomparire qualche anno dopo…

Ancora sconvolta, Jamira riapparve sugli scalini della sua torre. Dopo essere entrata barcollando, si diresse nella stanza da letto, ancora incredula per la rivelazione appena ricevuta al tempio di Mishakal.
Il suo ritorno alla vita sociale non era stato per nulla quanto si attendeva… Prima quello strano incontro con quello che a malapena aveva riconosciuto come il Gran Maestro Dramiel… un incontro che ancora faticava a comprendere appieno…E ora… questo. La rivelazione era stata decisamente inaspettata… Certo, nel profondo del cuore aveva sempre saputo che prima o poi gli anni maledetti di cui non ricordava nulla sarebbero tornati a presentare il conto… ma non pensava certo che si sarebbe trattato di questo….Non di nuovo. Già aveva dovuto convivere per anni con la vergogna di non sapere chi fosse il padre dei due gemelli… Ma ora… scoprire di avere un altra figlia concepita in quel periodo maledetto…. una figlia di cui non ricordava nulla… e che ora la cercava, chiamandola disperatamente…. Una figlia abbandonata, si rese conto con un vuoto in fondo al cuore… di nuovo abbandonata.. come era già accaduto con Eilidh… anche se allora non era stato per sua volontà… E stavolta invece? Scosse il capo, sconsolata, ma decisa. Doveva trovarla… doveva capire… Il prezzo pagato per quel maledetto rituale fallito cominciava ad essere davvero troppo alto.

Chiusa nel suo appartamento a Wayreth, Jamira si sentiva completamente sola…
Quanto avrebbe voluto avere una spalla su cui piangere, qualcuno con cui confidarsi completamente… qualcuno a cui chiedere consiglio… Un tempo ricordava di aver avuto a fianco una persona del genere… Che però alla fine si era rivelata ben diversa da quel che pensava. Da allora, la sua natura già di per sè riservata,orgogliosa e diffidente, aveva preso decisamente il sopravvento… E ora si trovava in quella maledetta situazione, senza nessuno a cui poter chiedere un completo appoggio. D'altra parte i problemi che la assillavano, come accade sovente, si erano presentati tutti assieme… Tutti, almeno ai suoi occhi, ugualmente seri. Da un lato, il suo cuore veniva strattonato dai legami invisibili che la legavano a una figlia dimenticata… Da un altro, esso veniva dilaniato dalla prigionia di una figlia che considerava ormai morta… una prigionia che, temeva, sarebbe stata usata contro di lei e contro le Vesti Bianche nella situazione già precaria dell'Ordine dell'Alta Stregoneria. Perchè era tornata ora? Perchè aveva deciso di costituirsi? In cuor suo, sperava che un sincero pentimento l'avesse spinta a tal gesto… ma non poteva dimenticare le aspre parole con cui si erano salutate… il terribile tradimento di tutto ciò che le era stato insegnato.. tutto per colpa di quella maledetta veste nera. Il solo pensiero di quel vile approfittatore le faceva ribollire il sangue. Eppure no… doveva rimanere calma, doveva pensare… Troppe volte aveva dato ascolto al cuore con il solo risultato di vedersi tradita. Stavolta era determinata a mantenere il controllo. Doveva esistere una soluzione… per tutto. E con l'appoggio delle lune l'avrebbe trovata… da sola, se necessario.

Mantenere il controllo…facile a dirsi… decisamente meno a farsi. Dal giorno del conclave le cose avevano continuato a peggiorare in una spirale disastrosa. In quella fatidica data, l'arcimago Dramiel, Gran Maestro dell'Ordine dell'Alta Stregoneria, si era presentato al conclave, inatteso da tutti. Sotto lo sguardo attonito dei magus, il corpo già provato dell'elfo era stato divorato dall'interno, lasciando posto solo a una scheletrica parodia di ciò che era… Ma una parodia pericolosa: un Lich il cui spaventoso potere era riuscito a bloccare l'intero conclave, riducendo i Magus a pallide marionette. Caitiff, questo il suo nome, aveva risucchiato loro ogni briciolo di energia magica, minacciandoli uno ad uno personalmente. Jamira sentiva ancora la sua arida voce prometterle la morte… non sua, ma di ciò a cui forse più teneva: avrebbe tolto la vita a ciascuno dei suoi figli, cibandosi e godendo della sua disperazione…

I problemi continuavano ad accalcarsi uno sull'altro… Aveva appena cominciato a riprendersi dalla terribile esperienza del conclave, quando si era presentata alla porta di casa sua una sconosciuta, una certa Eyrin, affermando di essere stata la nutrice di sua figlia Meredith…. Jamira aveva deciso di fidarsi e di lasciarla entrare in casa, forse a causa di qualche oscuro istinto scatenato dai ricordi perduti…. Avevano parlato a fondo… di molte cose… Pian piano le parole della sconosciuta avevano inziato a scalfire appena lo scudo adamantino che impediva alla mente della Magus di ricordare….

lo smarrimento di svegliarsi in un luogo sconosciuto… le attenzioni di un uomo senza volto… incoerenti scene di.. passione…. Dolore incommensurabile e poi….il volto di sua figlia, Meredith, così simile al suo… la terribile sensazione di disperazione nel vedersela strappata dalle forti braccia dell'uomo che aveva in qualche modo imparato ad amare… e dietro a tutto questo.. un senso… di pericolo e… di attesa….

Briciole di memoria, ma era tutto quello che aveva… Rifiutando ogni genere di compenso, Eyrin aveva voluto andarsene presto, impaurita all'idea di venire scoperta in quel luogo dal suo padrone… L'uomo con cui Jamira aveva convissuto… Lo stesso che le aveva strappato la figlia in fasce…. Nessun volto, solo un nome…. Deneb.

Newport…. Deneb abitava lì, stando a Eyrin… Eppure, nonostante tutte le sue ricerche, Jamira non era riuscita a trovare la sua casa. Nessuno degli attuali abitanti del posto aveva mai sentito parlare di lui… L'unica spiegazione era che fosse conosciuto sotto un altro nome, o che abitasse nelle campagne circostanti. In entrambi i casi, la Magus non aveva modo di scovarlo facilmente, così aveva deciso di tornare a Palanthas, per confidarsi con sua figlia Noelle, per metterla in guardia. La scena che le si era presentata davanti una volta uscita dai sentieri della magia non era certo quella che si era aspettata…
Un guerriero in armatura, un uomo che Jamira aveva già visto con Noelle in varie occasioni attraverso gli occhi della mente, stava di guardia davanti alla porta della sua casa, mentre un magus dalle rosse vesti gesticolava un intricato incantesimo di protezione sul portone d'ingresso. Riconoscendo sotto il cappuccio il viso di Nathan, il gemello di Noelle, Jamira attese in disparte che terminasse l'incantamento, incurante degli insistenti sguardi indagatori dell'uomo in armatura. Quando ebbe finito, resosi conto dell'arrivo della madre, Nathan si voltò e la salutò con un sorriso in tralice, per nulla rispecchiato dallo sguardo turbato "Ben arrivata… Era anche ora direi… Vieni, Noelle ci aspetta di sopra. Ci sono… molte cose di cui parlare".
In preda a un cupo presentimento, Jamira seguì in casa i due uomini.

Un appartenente alle Armate Draconiche….
Seduta nella stanza della nipote, con le mani ancora tremanti per la rabbia e la preoccupazione che la rivelazione aveva suscitato in lei, Jamira non riusciva a smettere di chiedersi DOVE avesse sbagliato. Perchè Noelle, la sua piccola Noelle, quella che forse più le assomigliava come carattere, si era dovuta impelagare in una relazione così pericolosa? Certo, quell'uomo aveva abbandonato le file della Regina Oscura - o almeno così affermava - ma questo non lo rendeva certo meno pericoloso, come avevano dimostrato i fatti… Takhisis non lo avrebbe mai lasciato libero davvero… E infatti i suoi seguaci erano già riusciti ad entrare a Palanthas… e non potendo arrivare a lui, si erano rivalsi su Noelle, sapendo del legame amoroso che li univa… Grazie agli dei la sua bambina era ancora viva… e non aveva subito danni peggiori di un brutto spavento. Ma questo non poteva continuare… Noelle era già abbastanza in pericolo senza che si aggiungesse anche questa disgraziata situazione. Nathan… era un mago… Aveva qualche protezione… ma Noelle…. Respirando a fondo per cercare di calmarsi, Jamira si apprestava a riprendere la discussione con Noelle, quando Nathan aprì la porta e, scuro in volto, sussurrò "C'è qualcuno alla porta… Voi restate qui in silenzio. Io e Nikolas andiamo di sotto a vedere chi è".

Come aveva potuto innamorarsi di un individuo come quello?!??! Un… bigotto, un uomo che temeva e odiava la magia… così simile a quella gente che da giovane l'aveva fatta sentire tanto emarginata per la sua diversità, per il suo sangue elfico… e più tardi, anche per la sua abilità con la magia… Come era possibile…..
Eppure… era accaduto… ed era arrivata a concepire con lui NON uno, ma ben tre figli… Per fortuna, a quanto pare, la memoria e la consapevolezza di sè avevano iniziato a ricomparire con la seconda gravidanza, e così era riuscita a fuggire e a nascondere a quell'uomo Nathan e Noelle… a proteggerli da un fato simile a quello di Meredith…
Ma ora era tornato… per reclamarli… per far valere il suo diritto di padre e… amante…
No… non poteva accettarlo… Pretendeva…. che abbandonasse la magia…. era come chiederle di rinunciare a una mano.. anzi… a una parte del proprio cuore. Era per quel motivo che le aveva portato via Meredith, che glie l'aveva nascosta…. Per tenerla lontana da qualunque influenza dell'Arte.
E ora, con il suo ritorno, aveva gettato i semi della discordia in quel che rimaneva della sua famiglia…. Aveva osato presentarsi a casa di Noelle… aveva rivelato tutto davanti a entrambi i figli…. davanti a quel Nikolas… E a nulla erano serviti i tentativi che lei e Nathan avevano fatto per cercare di fermarlo con la magia… sembrava scorrergli addosso come acqua fresca. Alla fine se n'era andato… senza dirle niente di Meredith…
Lasciandola con un figlio esausto e una figlia adirata con lei.
Accompagnato Nathan in casa, Jamira alla fine aveva deciso di andarsene… Non aveva mai visto Noelle tanto arrabbiata… Non l'aveva mai sentita urlare contro di lei…. Ma, con l'angoscia nel cuore, sentiva di non poterla biasimare. Aveva bisogno di smaltire le rivelazioni… poi, forse, le sarebbe passata. Per qualche giorno, l'incantesimo protettivo di Nathan sarebbe bastato per tenerla al sicuro… anche da quel Nikolas, se fosse stato necessario…

Caitiff… Thenyl… Jamira non riusciva a togliersi di mente questi due nomi, che come unghie insanguinate le graffiavano mente e anima. Il lich era già all'opera, avrebbe dovuto saperlo… Ma non si era aspettata che potesse già intervenire così.. direttamente in piena Palanthas…. Era forte… molto forte… e con le sue arti aveva cercato di strappare la vita di sua figlia.
Con un brivido di orrore e paura, Jamira continuava a ripercorrere nella sua mente gli avvenimenti di quella sera, in cerca di un dettaglio che potesse aiutarli a contrastare quella terribile minaccia.
Si era recata alla taverna che Noelle aveva inaugurato proprio quella sera, per cercare un riappacificamento, dopo gli eventi di qualche giorno prima. L'accoglienza era stata forse un po' tiepida, ma era comprensibile, vista la mole di lavoro… Solo verso tarda sera Noelle era riuscita a trovare il tempo di sedersi a un tavolo con lei e Nathan. Faticosamente, Jamira si era trattenuta dall'esprimere la sua forte disapprovazione per la costante presenza di quel Nikolas, anche in quella serata particolare, limitandosi invece ai complimenti per la nuova attività. Avevano appena cominciato a parlare, quando un gelo innaturale si era infiltrato nella stanza, facendo tremolare tutte le candele… Improvvisamente, Noelle si era accasciata sul tavolo, violacea, incapace di respirare, mentre una voce incorporea era scaturita dal nulla ribadendo che una promessa veniva mantenuta. In preda al panico, vedendo che i loro tentativi di aiutarla non servivano a nulla, Jamira, Nathan e Nikolas avevano portato la ragazza fino al tempio di Mishakal, dove per fortuna l'Alta Sacerdotessa, allertata dalla musicante della Taverna che li aveva preceduti, era potuta intervenire salvandole la vita. Ma a quale prezzo…. a quale prezzo…

L'alta sacerdotessa di Mishakal giaceva a terra, morta… Aveva risanato il corpo di Noelle dalla maledizione che la affliggeva, ma nel farlo aveva dovuto accogliere il male dentro di sè, e questo l'aveva consumata. Di tale intensità era il potere del Lich… talmente forte da sopraffare il potere stesso della guarigione che la Dea Azzurra concedeva ai suoi figli prediletti. E tutto questo era colpa sua… Era stata lei a portare Noelle al Tempio… Ma se non lo avesse fatto, sarebbe morta! Non poteva saperlo! Eppure non riusciva a cancellare dalla mente gli occhi spenti della sacerdotessa ormai morta… uno sguardo sereno, ma che Jamira non riusciva comunque a ricordare senza sensi di colpa.
Non erano passati che pochi istanti dalla disgrazia, che da fuori il Tempio era provenuto un gran trambusto… Jamira si era accostata al portone dell'Edificio, e con orrore aveva visto il lich in persona ergersi nel piazzale, e davanti a lui Nikolas e altri avventori della taverna che li avevano seguiti fin lì. Ringraziando gli dei per il fatto che Nathan era già andato via per informare il proprio ordine dell'accaduto, Jamira aveva chiesto alla musicante, una mezzelfa di nome Black Diamond, di rimanere dentro con Noelle, mentre lei usciva… Doveva avvisarli del pericolo! Dovevano andarsene tutti! Non potevano competere con una creatura dal potere così grande! Appena uscita, il Lich l'aveva subito individuata, dichiarando a gran voce che era venuto per lei, e per sua figlia. In preda a un terrore mortale, Jamira aveva provato a convincere gli altri a scappare, a salvarsi la vita, ma non le avevano dato retta… Nikolas…. si era voltato…e le aveva detto di andarsene, di portare via Noelle… Il lich mirava a loro…. dovevano assolutamente sparire, lui avrebbe cercato di trattenerlo. Confusa e raggelata Jamira stava per rientrare, quando a lato del lich aveva fatto la sua comparsa il Gran Maestro in persona…. Reyhan Kalahad.

Il resto erano solo ricordi confusi… Il Gran Maestro che cercava di contrastare il Lich… Nikolas che provava ad attaccare la creatura, finendo invece trafitto dalla sua stessa spada… Noelle, che usciva in lacrime dal tempio… e di nuovo il Lich che la prendeva di mira… Poi un senso di immobilità assoluto… tutti gli astanti bloccati come statue di sale… Caitiff, che alzava la mano per dare il colpo di grazia… e che improvvisamente si fermava, mentre una voce familiare gli usciva dalla gola… la voce di Thenyl… una voce stanca e sofferente, ma ancora decisa…. decisa a combattere quella creatura anche quando aveva già vinto…. Era stato grazie a lui che il Lich si era fermato… lui aveva dato a tutti loro il tempo di scappare… ancora in preda a una totale confusione e terrore, nel fuggi fuggi generale, con l'aiuto del Gran Maestro, Jamira era riuscita a malapena a trasportare alcuni di loro a miglia di distanza, lontano da tutto quell'orrore… lontano da quella creatura…e dall'anima di Thenyl che ancora cercava di combatterla.

Si sentiva soffocare… Tutto intorno a lei il mondo continuava a perdere pezzi, a crollare… Palanthas minacciata… l'assalto subito a Wayreth… il matrimonio di Noelle… gli incessanti dubbi che contro ogni logica continuava a nutrire nei confronti di Deneb… Si sentiva ormai con l'acqua alla gola… Doveva agire… doveva esserci una soluzione a tutto questo… una via d'uscita… Lentamente la proposta dell'Arcimaga Loriana le appariva sempre più come l'unica soluzione… per quanto pericolosa e mortale…

Lo Specchio sul Mondo è uno degli oggetti magici più misteriosi tra quelli creati dall'Ordine dell'Alta Stregoneria: grazie al suo utilizzo le Vesti Bianche possono focalizzare all'ennesima potenza i loro incantesimi divinatori, ottenendo risultati altrimenti impossibili (quantomeno secondo le conoscenze attuali). Le sue origini sono alquanto contestate… Non è chiaro se sia stato creato quando la torre Bianca è stata nuovamente eretta, o se vi sia stato trasportato da altrove una volta completata la ricostruzione… Certo è che i documenti che lo riguardano sono pochi e non molto esaustivi.
E' per questo che Jamira non si sarebbe mai aspettata quel che poi sarebbe accaduto… Negli ultimi mesi, con il benestare del Gran Maestro, aveva fatto un uso smodato dello specchio… prima per cercare di trovare Thenyl… poi nel disperato tentativo di individuare sua figlia… E ancora, in quel rituale in cui erano riusciti a vedere nel passato uno dei momenti più importanti della storia di Wayreth… Durante tutti questi episodi (e molti altri), aveva immerso totalmente la sua coscienza nello specchio, nel tentativo di VEDERE OLTRE…. e poi quell'OLTRE si era fatto strada dentro di lei… Inspiegabilmente con l'uso intenso, si era venuto a formare un legame tra lei e lo specchio… non era chiaro come.. forse centrava il fatto che avesse utilizzato il suo sangue per focalizzare le visioni, o forse aveva spinto la sua mente troppo in profondità… Sta di fatto che le visioni avevano cominciato a tormentarla… facendola a volte perdere conoscenza per l'intensità con cui si manifestavano… tanto più forti quanto più vicina si trovava allo Specchio… In quei momenti la sua mente si apriva a infinite possibilità… infiniti scenari di tutti i futuri possibili.. alcuni sbiaditi, che a malapena riusciva a ricordare, altri chiari e taglienti in ogni dettaglio. Allora aveva cominciato a stare distante dallo Specchio, nella speranza che queste manifestazioni finissero…. ma la lontananza non aveva potuto durare a lungo… quando Liriel era scomparsa, Jamira, in preda alla disperazione, era tornata dallo specchio, in un estremo tentativo di trovarla… Incurante di quel che le sarebbe potuto accadere, aveva utilizzato di nuovo il suo sangue… e quel che aveva visto aveva spento in lei ogni speranza….

L'Abisso.

Rinchiusa nel suo studio, Jamira sfogliava febbrilmente le pagine di decine di tomi antichi, cercando disperatamente una risposta, una via… un modo… Le candide vesti erano ancora macchiate del suo sangue, eredità di quell'ultima terribile visione che lo Specchio sul Mondo le aveva concesso… Doveva assolutamente raggiungerla… era tutta colpa sua… o del lich… E… Deneb? Non poteva lasciarlo al suo destino… ma… lei era sua nipote… e… Il portale! a Wayreth! NO! Se Wayreth fosse caduta…. ma Eilidh… era ancora prigioniera.. .si era consegnata.. perchè? No… ormai era morta… Aveva rinnegato tutto ciò in cui aveva creduto… così come…. Noelle… aveva rinnegato lei… il legame di sangue… la famiglia… Quanto prima che Nathan facesse lo stesso? Era tutto così confuso… così terribile… Jamira crollò sulla sedia, coprendosi con le mani il viso segnato dalle lacrime. La testa le doleva, la vista continuava a farsi sfocata, mentre nella sua mente cercavano di farsi strada le visioni… Il legame che si era venuto a creare con lo Specchio sul Mondo non accennava a diminuire.. tutt'altro… era la sua mente che stava inesorabilmente perdendo la battaglia per il controllo. All'improvviso cominciò a contorcersi sulla sedia, gli occhi sbarrati a fissare il vuoto, mentre nei suoi pensieri esplodevano ferocemente immagini… Un urlo silenzioso durato minuti… Poi si afflosciò esausta, quasi in fin di vita. Non poteva continuare così… tutti soffrivano a causa sua… tutto ciò che le stava a cuore le crollava intorno… No.. ormai c'era sola una cosa da fare… Raccogliendo le poche forze che le rimanevano, si diresse al tavolo alchemico e cominciò a preparare un'ultima mistura di erbe e magia… Una volta bevuta, l'oscurità calò su di lei.

Da giorni nessuno aveva più notizie di Jamira… dalla sera del rapimento dell'allieva Liriel… Inizialmente nessuno si era preoccupato… non si faceva vedere spesso in pubblico… ma ora l'assenza cominciava a farsi notare… I famigli che erano stati mandati a cercarla tornavano indietro senza aver consegnato il messaggio… le normali divinazioni non servivano a niente… Pareva scomparsa nel nulla. Chi la conosceva meglio, aveva provato a cercarla presso la sua torre… trovando solo un edificio vuoto e sigillato… Dov'era finita?

Tyara abitava a Caergoth da alcuni mesi ormai… Dopo tanto tempo passato a vagare, aveva deciso di aver bisogno di una pausa… e aveva scelto quella città… Forse perchè rappresentava per lei un legame con la sua vecchia vita, una sorta di promemoria per ciò che aveva lasciato. Inizialmente la permanenza non doveva durare molto… ma si era ritrovata rapidamente a instaurare una solida e tranquillizzante routine, rimandando sempre più il momento della partenza. Così, di settimana in settimana, era arrivato l'inverno.
Quella sera, come tante altre prima, Tyara stava seduta davanti al caminetto, intenta a cucire un nuovo abito che, una volta venduto, le avrebbe fornito di che vivere per qualche giorno almeno. La neve cadeva fitta fuori dalla finestra, attutendo qualunque rumore molesto potessero fare in quella bettola che malauguratamente avevano appena aperto nelle vicinanze. Una serata del tutto normale e tranquilla… Ideale per leggere un libro… Forse più tardi sarebbe potuta passare da Fedren e farsene prestare uno… Quel gentile vecchietto era sempre così cordiale e disponibile…
Un lieve dolore al dito distolse Tyara dai suoi pensieri… Una piccola macchia rossastra deturpava ora il candore del tessuto, a malapena visibile nella penombra. Nel caminetto erano rimaste ormai quasi solo le braci.. era ora di ravvivare il fuoco, pensò con un brivido.. Riposti gli attrezzi da cucito sul tavolo, Tyara si inginocchiò vicino al focolare e cominciò ad aggiungervi della legna secca. "Strano.. a ben guardare non fa proprio così freddo" pensò mentre lo sguardo si perdeva nelle ardenti profondità delle fiamme… lontano, sempre più lontano… cercando di dare un senso a quelle immagini che lentamente si venivano a formare… Un… drago? e quelle torri? Cosa ci faceva una foresta nel fuoco?
NO! Alzandosi di scatto e allontanandosi Tyara si rese conto di aver di nuovo quasi perso il controllo… non poteva permetterlo… non doveva accadere.. non un'altra volta… Aprì la finestra, facendo entrare la gelida aria notturna, nella speranza di schiarirsi le idee.. Facendo vagare lo sguardo nell'oscurità della notte, poco distante intravide il tetto della dimora dello Storico. Un libro… sì… qualcosa per tenere occupata la mente. Come quando era giovane…

Descrizione

Jamira è una donna di circa 60 anni, ma il suo sangue elfico fa sì che ne dimostri circa una quarantina. E' alta circa 1,64m, ed è di corporatura snella (ma non emaciata). Il fisico, nonostante l'età, è molto in forma. Ha corti capelli ricci, un tempo color sabbia, ma ora molto sbiaditi verso il bianco. Gli occhi a mandorla sono di color nocciola, e il viso ha una pelle piuttosto liscia, ma con un piccolo accenno di rughe, al contrario delle mani che, pur essendo affusolate, sono spesso coperte di calli.
Dopo gli eventi collegati al legame venutosi a formare con lo Specchio sul Mondo, Jamira appare ancora più invecchiata. I capelli sono diventati completamente bianchi e le iridi hanno perso il loro colore diventando di un bianco innaturale.
Da giovane il suo carattere era piuttosto focoso, ma con l'età il fuoco si è quietato, lasciandole invece un'indole molto prudente, severa e sospettosa. Quest'indole, unita ad un certo orgoglio personale, fa sì che le sia difficile aprirsi facilmente con la gente. Le prove a cui è stata sottoposta negli ultimi anni hanno rischiato più volte di spezzarla definitivamente, ma finora è sempre riuscita a raccimolare le forze per andare avanti. Questo forse, l'ha resa più forte di quanto lei stessa creda.
Il suo rapporto con la magia è ambivalente. Da un lato farebbe tutto per essa, in quanto sa che ormai è parte integrante della sua anima, un vero e proprio amore incondizionato. Dall'altro, la completa dedizione che essa richiede cozza spesso con la sua aspirazione ad avere una famiglia stabile e normale.
Per il resto ha un'indole pratica, e per scelta preferisce non utilizzare la magia per motivi futili, se lo stesso risultato si può ottenere facilmente senza di essa.

Particolarità

- Albero Genealogico della famiglia Saragant
- Un ritratto di Jamira
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- Ha una smisurata ammirazione per il leggendario Magius
- Ama molto la cucina e il giardinaggio
- Per il resto, le esperienze di vita hanno fatto sì che si fidi con MOLTA DIFFICOLTA' delle vesti nere, per alcune delle quali prova un profondo rancore
- Assieme alla Magus Shana Sigurd e all'Arcimaga Loriana, è stata l'ideatrice del complesso rituale che ha permesso all'Ordine dell'Alta Stregoneria di recarsi nell'Abisso a recuperare il corpo martoriato dell'Arcimago Dalamar
- E' stata ideatrice e protagonista di un rituale che serviva per leggere nella mente del Re Sacerdote, nel periodo in cui egli, ritornato dall'Abisso, assediava le torri. Purtroppo il rituale non è andato a buon fine, e il contraccolpo le ha causato diversi anni di amnesia. Altra conseguenza che lei attribuisce al rituale fallito è la distruzione della torre delle Vesti Rosse: è convinta che il Re Prete nel contraccolpo sia riuscito ad accedere a conoscenze riservate ai saggi che erano nascoste nella sua mente, e che grazie a queste conoscenze abbia potuto distruggere la torre.
- La branca di magia che forse più l'appassiona è lo studio degli oggetti magici, mentre la sua specializzazione sono i rituali divinatori. Ha inoltre un profondo interesse per quanto riguarda la storia di Krynn in generale, e degli Ordini dell'Alta Stregoneria più in particolare.
- Per tre volte si è trovata davanti a Lord Soth, ed è miracolosamente sopravvissuta tutte e tre le volte. In un caso, il non morto ha cercato di corromperla per farla passare dalla sua parte.
- In un'occasione ha avuto l'onore di trovarsi faccia a faccia con gli avatar terreni di Paladine e Mishakal.
- Di recente, a causa di contatto prolungato con lo Specchio sul Mondo (antica polla divinatoria nella torre delle Vesti Bianche), ha sviluppato una sorta di strano legame con esso. Appena prima della sua scomparsa, Jamira aveva cominciato ad avere incontrollabili visioni, che mettevano a dura prova il suo corpo e la sua mente.
- Jamira dopo il suo legame con lo specchio
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Citazioni

  • "La magia è un dono, ma può diventare una maledizione per coloro che si lasciano dominare incondizionatamente dal potere arcano. Senza disciplina questo potere logora l'anima, lasciando solo un guscio vuoto che non ha altro desiderio che quello di scatenare i propri istinti primordiali, portando distruzione e morte ovunque. Per questo le Lune hanno stabilito delle leggi. Per questo è stato creato l'Ordine: per impedire che ciò accada. Per far sì che solo chi dimostra necessaria dedizione possa accedere al vero potere." Jamira Saragant
  • "Ho sempre pensato che la via delle lune permettesse a chi la intraprendeva di mantenere alcuni aspetti della vita comune… di avere una casa, una famiglia… E nella storia di Krynn abbondano le figure che sono riuscite a conciliare questi fattori con il Dono… Eppure io, per quanto vi abbia provato, non ci sono riuscita. La mia insistenza nel cercare di essere normale ha causato solo dolore… a me e, ancor peggio, a chi mi era caro. Perchè….?" Jamira Saragant

Dicono di Lei

  • "una anziana maga, che si è dedicata alla magia con grande forza e vigore, peccato non abbia avuto lo stesso successo coi figli….specialmente con quella elidith..non capisco come sopporti di vederla ancora viva *sospira* pace all'anima sua *la nota camminare per i corridoi* acc….ma allora e' ancora in forze…probabilmente fino al prossimo figlio." - Artemisia
  • "Jamira? ricordo essere stata la mia prima vera allieva, ero molto giovane al tempo, probabilmente avevamo quasi la stessa età. Trovo che abbia del talento, purtroppo ho sempre pensato che a causa del suo carattere perennemente allarmato perda spesso in un bicchier d'acqua le sue reali capacità. Ha delle doti riflessive fuori dal comune e probabilmente lei stessa non se ne rende conto, troppo impegnata com'è a guardarsi le spalle da chissà che cosa. La ricordo anche abbastanza insicura, forse a causa del suo sangue misto. Non l'ho frequentata molto negli ultimi anni, ma i ricordi di quando era giovane, mi portano alla memoria una ragazza quasi ossessionata dal fatto che il mondo intero avesse potuto cospirare contro di lei, bastava davvero poco per farla scadere in una serie di riflessioni inconcludenti, non so quante volte ho cercato di rassicurarla, invano. Dopo la Prova ha dovuto camminare sulle sue gambe e temo che le esperienze della vita vissuta l'abbiano potuta rendere ancora più paranoica se possibile. Nonostante tutto, non ho mai nutrito alcun dubbio sul fatto che sia una persona tutto sommato di cui ci si possa fidare generalmente, ma a cui non affiderei mai un ulteriore responsabilità rischiando di rovinarle il suo precario equilibrio."- Faelyn Wyndil
  • "…. mia nonna, che enigma, mi sta aiutando molto con l'occlumanzia, la mia mente è sempre più forte anche grazie a lei, ma… non so, non l'ho mai vista sorridere con me ora che ci penso, so che non sopporta mio padre e che ormai ha dimenticato mia madre, ma spero non riserbi per me del rancore essendo loro figlia. La conosco poco insomma, quando sento parlare Noelle di lei la dipinge come fragile e ingenua, davanti a me invece sembra un muro di ghiaccio." - Liriel de'Serovist
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