Gemma Grigia

La leggenda della Gemma Grigia di Gargath è molto complessa, e viene narrata in maniera differente da razza a razza.

Secondo gli Irda (depositari della versione più attendibile della storia), si narra che dentro la Gemma, forgiata dal grande dio Reorx sotto suggermento di Hiddukel, sia contenuto un pezzetto del dio Chaos, il Padre del Tutto e del Nulla. La Gemma, dotata della inquietante capacità di catalizzare i desideri di chiunque la guardi, fu consegnata da Reorx a Lunitari perché la custodisse imparzialmente, ma parve immediatamente manifestare una volontà propria e, sfuggita alla custodia della Luna Rossa per colpa dello stesso Reorx, cominciò ad andare in giro ad alterare l'equilibrio delle cose ed a creare nuove razze, completamente fuori del controllo degli stessi dei.

La responsabilità della Gemma Grigia nel creare confusione su Krynn è evidente se si considera la storia della creazione dei nani e dei kender: si narra infatti che, dopo che Reorx ebbe consegnato la Gemma a Lunitari, si accorse di desiderarla più di ogni altra cosa al mondo e si presentò davanti alla dea per riaverla indietro. Vistosi opporre il rifiuto della stessa, che subito era stata invasa dall'identico desiderio, Reorx si mise alla testa di un gruppo di gnomi e riuscì a recuperare la Gemma dalla superficie della Luna Rossa, utilizzando un marchingegno non meglio identificato. Una volta riportata la Gemma a terra, però, gli gnomi si misero a litigare sul destino che questa dovesse subire, cercando di decidere se fosse meglio spaccarla per vedere cosa c'era dentro, oppure nasconderla per il suo immenso valore: in quel momento, dalla Gemma si sprigionò un fitto vapore grigio, ed un attimo dopo gli appartenenti alla prima fazione si erano trasformati in kender, e gli oppositori in nani; rimasero gnomi, infine, quelle creature che erano rimasti chiuse fuori dalla stanza e non avevano assistito alla discussione.

La Gemma Grigia riuscì comunque a sfuggire di nuovo al controllo di Reorx e, alla fine di innumerevoli peripezie, giunse in mano agli Irda, che la custodirono per lunghi secoli nel più assoluto isolazionismo.

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