Artemisia

Storia

Notte ,velocemente un cavallo tagliava l'erba del sentiero che colegava i
territori dell' Caerghot alla città Solamnica di Palanthas, arrivati a un
piccolo raggruppamento di case in legno, la donna che montava il destriero
tirò le briglie per arrestare la sua corsa, frettolosamente scese e legò
quest'ultime in modo che il cavallo non scappasse spaventato per gli strani
e inquietanti rumori che popolavano la vicina foresta , che di notte era
infestata da piccole creature maligne.
Avvogendosi nel suo nero mantello per proteggersi dal vento autunnale entrò
in casa , e sfilatasi guanti e copricapo, prese un libro e un pennino, si
sedette ad un grosso tavolo di pietra marmorea e per alcuni minuti tenne lo
sguardo fisso sulle fiamme che scoppiettavano nel camino, per concentrarsi e
riordinare le parole che si sarebbe apprestata a scrivere:

""Forse nn dovrei scrivere queste righe, il mio passato ho sempre cercato di
tenerlo relegato e nascosto anche a me stessa, per non ricordare e non
soffrire…….
Forse il fatto che non ti abbia chiesto niente su chi eri, da dove venissi,
era per poi non sentirmi chiedere le stesse cose….ma il tuo gesto mi ha
dato il "coraggio" se cosi vogliamo chiamarlo..di farti sapere un pò di me.
Sono nata nelle campagne che si estendono attorno a Palanthas, mia madre
Sheyla Phoenyxwings, solamnica anche lei dalla nascita, era una apprendista
delle Torri della Magia, ma ad un certo punto del suo apprendistato conobbe
un uomo, un rinnegato supplice della Malvagia Dea Thakhisis, che la ammaliò
con le sue futili promesse di potere e di indipendenza dall'enorme e
oppressivo controllo dell'Ordine dell'Alta Sregoneria.
Mia madre si innamorò credo…e scappò dalle Torri rifugiandosi in un
piccolo villaggio, poco tempo dopo nacqui io.
Il dono scorreva nelle mie vene forte e presente, e la gente mi evitava
dandomi crudeli nomignoli che mi mettevano davanti a quello che ero: una
figlia di nessuno, una figlia della magia….
Man mano che crescevo venni istruita da lei sugli Dei e le leggende del
nostro mondo, mi faceva esercitare in piccoli trucchi di abilità per
allenare la mia mente, in vista del giorno in cui anch'io sencondo i suoi
piani, sarei entrata nell'Ordine della Spina.
Mentre scrivo ora, mi rendo conto che ero troppo piccola per poter capire, e
quello che successe dopo dopo mi cambiò e mi rese una donna fredda e
incapace di poter amare…ma solo capace di farsi desiderare nella sua
indifferenza….
Quando arrivai a compiere 18 anni, Sheyla, mia madre, mi venne a prendere
per portarmi a Neraka, ma quel giorno dovette fare i conti col suo passato e
io dovetti fare una scelta che segnò la mia vita….
Era notte, sentii bussare alla porta e convinta che fosse lei mi apprestai
ad aprire senza prima controllare chi fosse, mi ritrovai di fronte ad un
alta e oscura figura, tutto il suo corpo era ricoperto di una tunica di
stoffa nera che lasciava intravedere solo gli occhi gelidi e piccole ciocche
di capelli bianchi…
Sussultai per l'inaspettata persona che mi ritrovai davanti, con tono pacato
e secco quasi senza mostrare la minima inflessione o emozione mi chiese se
ero Artemisia Phoenyxwing, alla mia risposta affermativa, anche se
titubante, mi squadrò da capo a piedi e accenando un freddo sorriso disse
"non per niente sei bella quanto lei…..stessi capelli rossi come il fuoco,
pelle candida, e la labbra rosse..anche la tua espressione la
riflette….sempre di sfida….ma i tuoi occhi verdi ragazzina, sono il dono
di tuo padre" le sue parole parevano sibilanti come quelle di un serpente,
anche se non mostravano la minima emozione , il misterioso signore pareva
divertito dalla mia somiglianza cosi palese a mia madre, in quel momento mi
vennero in mente tante domande riguardo a mio padre, che non conobbi mai,
non sapevo neanche come si chiamasse, e avevo davanti una persona che lo
aveva conosciuto con molta probabilità, la mia mente era assilata da dubbi,
ma feci attenzione a non mostrarmi contrariata dalle sue parole, con calma
gli chiesi : "quindi siete un conoscente di mia madre…" ,i suoi occhi non
desistevano dal fissarmi freddamente , ma anche se intimorita reggevo lo
sguardo , "Si…Artemisia, conoscevo tua madre molto bene, ma non abbastanza
visto la strada che ha scelto…" il suo tono era quasi sprezzante, ma feci
finta di non farci caso, quasi irritata dal suo sguardo penetrante e
insistente, gli dissi : "Lei, al momento non so dove sia, non so come
aiutarvi, è spesso in viaggio e non mi dice mai nulla sulla sua
destinazione.." all' udire di queste parole l'uomo cominciò a sghignazzare,
"Si immaginavamo, che ti tenesse all'oscuro, sarebbe stato una perdita di
tempo doverci occupare anche di te, il tuo dono non va sprecato Artemisia"
Mi ritrassi non so per quale motivo ma lui prontamente mi afferrò un polso e
mi tirò verso di lui per potermi avere alla giusta distanza affinchè potessi
sentire le sue parole enunciate sottovoce : "Se seguirai la strada di tua
madre, potrai trovare solo morte".
In quel momento gli occhi dell'uomo si spalancarono e con uno strattone mi
scostò dall' uscio della porta facendomi cadere malamente a terra , prima
che una colonna di fuoco si ergesse dal terreno dove fino a poco prima vi
eravamo io e lui ; davanti a noi vidi mia madre con uno sguardo pieno d'ira
mista ad una certa preoccupazione, "Sapevo che sareste arrivati prima o poi
,ma non mi aspettavo certo il piacere di ricevere la visita del mio ormai
non più Maestro…" , l'uomo si alzo da terra sbattendosi le vesti dalla
sporcizia ,senza degnarla neanche di uno sguardo, l'uomo salmodiò qualche
arcana parola e imponendo una mano in direzione di Sheyla il terreno che lei
aveva sotto ai piedi si sollevò e le imprigionò gambe e braccia, soddisfatto
l'uomo si avvicinò lentamente e le disse "Sarà un piacere per me vederti
morire traditrice….come è stato un piacere vedere morire il tuo amato…".
Il cielo da tempestoso aveva cominciato a far cadere una pioggia fitta che
insieme al vento non permetteva di poter vedere con chiarezza, mi rialzai da
terra e corsi verso mia madre, vedendomi arrivare lei mi guardo per un
ultima volta col suo sguardo deciso, poi si voltò verso l'uomo e pronuncio
le sue ultime parole: "Lei non sarà mai una schiava del potere!" detto ciò
chiuse gli occhi e si concentrò verso di me e nelle sue mani comparve una
sfera di enrgia che pulsava come se fosse viva, nel momento in cui li riaprì
scagliò la sfera verso di me.
Sucesse tutto velocemente ;mi resi conto dopo che mia madre mi avrebbe
ucciso pur di non lasciarmi nelle mani dell' Ordine….;usai quasi
instintivamente una delle poche e semplici magie che mi aveva insegnato, si
formò uno scudo davanti a me che inglobò la sfera di energia e dopo qualche
secondo la risputò fuori diretta verso mia madre, che cominciò a bruciare
fra fiamme azzurre e bianche…mentre gridava io restai ferma a guardarla
perire.
Il Magus si avvicinò ai resti carbonizzati e protese una mano per prendere
il libro di incantesimi di mia madre , tempestivamente lo anticipai e mi
fiondai sul libro afferrandolo e tenendolo stretto al mio ventre, ero in uno
stato altamente confusionale, rabbia, dolore , tristezza, erano sentimenti
che in quel momento piroettavano dentro di me senza un freno che li potesse
placare, quel libro era tutto cio che di lei mi era rimasto…e non me lo
sarei fatta togliere.
L'uomo mi guardò con un tono di disappunto e semi incredudilità che però si
dissiparono subito dal suo volto che tornò a essere freddo e privo di
emozioni, salmodio delle parole sottovoce e una luce rossa fouriscì dal
libro di mia madre, quando lo riaprì le pagine erano tutte bianche……
"Ora sta a te ragazzina" disse serio il Magus metre mi trafiggeva col suo
sguardo, "Coltiva il tuo dono, e non commetere gli stessi errori se non
vorrai subire la stessa fine!", un lampo di energia squarciò il cielo,
facendomi instintivamente abbassare la testa tra le braccia, quando rialzai
lo sguardo ero sola.
Restai sotto la pioggia per tutta la notte davanti ai resti di Sheyla, quasi
in stato comatoso, totalmente inerme, le mie lacrime si fondevano con la
pioggia furiosa che incessante mi cadeva addosso…
La mattina dopo raccolsi le mie poche cose, presi il libro vuoto e
guardandolo dentro di me decisi il mio futuro.
"Io non sarò una schiava, di nessuno , servirò il potere fino a quando il
potere stesso non diverrà mio, non sarò vile come mia madre che ha preferito
scappare, invece di affrontare il suo destino"
Mi recai a Palanthas, e riuscì ad ottenere un colloquio presso la scuola di
Caergoth, ma ad un certo punto del mio apprendistato la mia insegnante
dovette partire e mi disse di restare alla scuola se avessi voluto, ma io
sentivo il bisogno di essere seguita in maniera maggiore e sopratutto
unicamente; lasciai la scuola e diventai l'apprendista del Magus Veste Rossa
Caedir Lock ,so che è un ottimo Magus e saprà insegnarmi tutto sull'Arte e
su tutto quello che ne compete, ora le pagine sono finite ed il mio futuro
da qui in poi è ancora da scrivere.""

La donna chiuse lentamente il libro, e ripose il pennino nel calamaio ,
tornò ad osservare il fuoco pensierosa, ad un certo punto sentì una lacrima
solcargli il viso, "Fastidiosi Ricordi" disse, si asciugò frettolosamente la
faccia ed usci di casa col libro sbattendo la porta.

Rimontò sul suo destriero per tornare alla Città Solamnica ,ma a metà strada
fece fermare il suo cavallo arrestando la sua corsa e tirò nuovamente fuori
dalla sacca quel libro dove aveva scritto cosi di getto , tutti i rancori e
le sue difficoltà della sua vita fino a quel momento, il suo sguardo si
assottigliò scrutando l'orizzonte del sentiero che l'avrebbe ricondotta a
Palanthas , meditando bene su quello che stava per fare.
La sua fronte si corrugò rendendosi conto di come stava agendo, trasportata
dal bisogno che sentiva di condividere tutte quelle amarezze che l'avevano
accompagnata in tutti quegli anni, ma senza pensare lucidamente, alle
conseguenze che poteva comportare quel gesto che stava affrontando con cosi
tanta leggerezza , scuotendo impercettibilmente il capo tirò nuovamente con
forza le briglie dando uno strattone al morso stretto tra i denti del suo
destriero ;intento a brulicare placidamente dall'erba del sentiero; che
reagì impennandosi sulle zampe posterirori , per poi proseguire tagliando in
mezzo alla campagna , allontanandosi da Palanthas , mentre sullo sfondo
dell'orizzonte i primi raggi dell'alba imporporavano le nuvole ed il cielo.
Artemisia arrivò fino alla Torre del suo Maestro, il veste Rossa Lock, il
Mago la fece entrare e le disse di aspettare nella sala il suo ritorno,
mentre saliva le scale per andare a cercare nei suoi bauli, delle pergamene
che gli sarebbero servite nella lezione di quel giorno.
Una volta sola , in modo risoluto e celere Artemisia si avvicinò al camino
che riscaldava la sala dalle morse del freddo notturno , estrasse il Tomo
dalla sua borsa e lo gettò tra le lingue fiammeggianti del fuoco, rimase a
guardarlo attendendo che il fuoco lo distruggesse tramutandolo presto in
cenere , in quel momento sentì la voce del Magus Lock che la chiamava ,
dando un ultima occhiata alla brace rimasta , si scrollò nelle spalle e si
incamminò su per le scale della torre , pensando a cosa quel giorno avrebbe
appreso dalla Veste Rossa.
Diverse stagioni si susseguirono, l'estate verdeggiante delle Terre
Solamniche lasciò presto il passo ai cieli plumbei e carichi di pioggia
dell'Autunno , finchè il duro e crudo Inverno non fece il suo arrivo.
Durante un giorno dove il vento era particolarmente freddo e pungente ,il
Magus Lock portò Artemisia da un altro Magus dell'Ordine delle Vesti Rosse :
Letian.
Arrivarono attraverso le rapide vie della Magia , anche se l'atteaversarle
lasciava sempre l'allieva con un fastidioso mal di testa ad accompagnarla ,
una volta entrati nella Torre i due Maghi si salutarono affettuosamente
cominciando a discorrere tra di loro sulle cose successe nel tempo in cui
non si erano visti , intanto Artemisia osservava con interesse le svariate
ampolle , e pozioni , posate su cumoli di Tomi riportanti simboli runici,
sparsi disordinatamente e non per l'immensa stanza.
Una volta che i due Maghi finirono le loro divagazioni il Veste Rossa Caedir
face cenno all'allieva di avvicinarsi presentandola al suo collega che la
scrutò attentamente mentre le sorrideva , a quel punto il suo Maestro la
prese per poco in disparte spiegandole che l'avrebbe lasciata alle cure
sapienti del Magus Letian il quale avrebbe deciso quale sarebbe stata la
strada che Artemisia avrebbe seguito di li a poco.
Quello fu l'ultimo giorno in cui vide gli occhi gentili del Magus Lock ,
dopo essersene andato , l'allieva rimase a discorrere per diverso tempo col
Veste Rossa Letian , che decise di indirizzarla alle "cure" ,parola che
disse quasi divertito, del Magus Veste Nera Cagliostro.
I primi tempi sotto all'apprendistato del Veste Nera furono per l'allieva
provatori, cercava di controllarsi dal non reagire alle continue frecciatine
serpentine del suo Maestro , col tempo ne divenne totalmente indifferente ,
come se le velenosaggini del Veste Nera le scivolassero addosso ricadendo
nell'abisso più profondo.
Dopo diverso tempo nel quale Artemisia abitò presso lo studio del Veste Nera
a Newport , il Mago l'aveva rafforzata ,e la scorza dell'allieva ne era
uscita molto più dura, ma non solo il suo carattere ne guadagnò .
Gli insegnamenti del Magus le fecero prendere una visione più distaccata e
fredda della realtà circostante , le insegnò l'importanza dell'essere
schivi, del saper ascoltare e osservare per poi riutilizzare le nozioni
apprese a proprio vantaggio, del ragionare tenendo conto di tutte le
possibilità e soprattutto dei mezzi che si potevano sfruttare, dell'
importanza della Magia che le scorreva nel sangue che era suo obbligo
conservare e proteggere , custodendola e servendosene con discrezione nei
casi appropriati, il Magus la fece viaggiare molto per conoscere Krynn e la
sua gente, la loro vita le loro debolezze e mentalità.
Passava i giorni ad allenare la sua scrittura per renderla sempre più
perfetta , tanto che alcune piccole macchie di inchiostro sulle punte delle
dita le rimasero indelebili , durante questi tempi vi furono vari
cambiamenti all'Interno dell'Ordine , L'arcimago Avatar Leaving dalle Vesti
Bianche lasciò la carica di Gran Maestro dell'Ordine all' Elfo oscuro delle
Vesti Nere Dalamar Argent , che in gioventù fu allievo dello stesso
leggendario Arcimago Raistlin Majere.
Le stagioni proseguirono il loro susseguirsi , finchè tempi bui incarnati in
una nuova minaccia per la Magia stessa non arrivarono su Krynn attraverso un
difficoltoso Rituale compiuto dai Maghi dell'Ordine che scesero fin
nell'Abisso per recuperare il corpo del loro Gran Maestro , ma qualcosa li
segui fuori dall'abisso , un antica minaccia che già una volta aveva
dichiarato guerra alla Magia su Krynn e che presto sarebbe stato pronto a
farlo di Nuovo, il Gran Sacerdote di Istar , il Re Prete era tornato..
L'Ordine allarmato decise di far trasferire tutti gli Adepti e i Magus
all'interno delle Torri dell'Alta Stregoneria , anche Artemisia venne
portata dal Veste Nera all'interno della Torre Bianca , che sorgeva in mezzo
a una landa ghiacciata.
La convivenza forzata con tutti quegli adepti lasciava sempre l'allieva
alquanto infastidita , in quanto non vi era abituata , ma i sotteranei della
Torre erano fortunatamente immensi cosi che potesse trovare sempre la quiete
che le stava tanto cara.
Si concentrò quindi sui suoi studi , imparando ad apprezzare a fondo
l'ambiente che le offriva cosi tante possibilità , un giorno il suo Maestro
le venne a far visita alla Torre , sempre coi suoi modi risoluti si fece
seguire e sottopose Artemisia ad un lungo Colloquio , dopodichè le disse che
presto sarebbe stata sotto l'apprendistato dei Magister della Torre Bianca,
anche se il Veste Nera non sarebbe stato più il suo maestro ,le disse che
fino al giorno della sua prova avrebbe ricoperto il ruolo di suo tutore ,
quindi non provando piacere a stare in quella Torre cosi candida e luminosa
sibilò alcune arcane parole dell'arte e scomparve tra i flussi della Magia.
Pochi giorni dopo l'adepta venne accompagnata dal Magus Veste Nera Zaprhim
Gilyen alla pietra magica dell'Accademia dell'Alta Stregoneria , mormorando
alcune parole dalle sue sottili labbra il Magus incise magicamente il nome
dell'adepta sulla pietra azzurrina e risplendente, la stanza enorme
conteneva le pietre magiche dei tre Ordini dell'Alta Stregoneria , quella
scarlatta delle Vesti Rosse , quella candida delle Vesti Bianche , e la
pietra color dell'ebano delle Vesti Nere.
Il Magus Gylien le fece cenno di seguirlo coi suoi occhi dallo sguardo
freddo e penetrante e una volta rientrati nella Torre Bianca le consegnò il
Mantello Dorato che la avrebbe distinta come allieva delle Torri.
Da quel giorno era passata all'ultima fase del suo apprendistato , il
momento in cui avrebbe dovuto dimostrarsi degna di quello a cui aveva
dedicato tutta se stessa e bramato profondamente , stava sempre più
inesorabilmente avvicinandosi……

Nei corridoi della Torre Bianca, si poteva sentire una sensazione quasi
palpabile di nervosismo e agitazione, gli adepti e i maghi si alternavano
vicendevolmente passando frettolosamente gli uni accanto agli altri ,col
capo chino e la testa immersa nei propri pensieri , gli ultimi accadimenti
avevano scosso visibilmente tutti, il pericolo era quantomai vicino, e la
risposta del Conclave stava per farsi sentire in tutta la sua potenza,
ognuno era assorto su Tomi ricercati nelle polverose biblioteche delle aule
sotterranee, altri rafforzavano il proprio fisico e la propria mente in
vista a quello che si sarebbe potuto rivelare uno scontro che avrebbe
significato la morte di molti.

La sicurezza delle mura bianche aveva cullato a lungo i maghi che si erano
rifugiati al suo interno per fuggire alla minaccia che incombeva su di loro,
e nel trascorrere del tempo gli animi si erano quietati , poi la perdita
della Torre Rossa riportò tutti a guardare al pericolo che si avvicinava
inesorabilmente, rifugiarsi nello studio e nella meditazione non poteva
servire , era arrivato il momento di agire, gli adepti e i Maghi si
riunirono e sotto la guida dell'Arcimaga delle vesti rosse di Qualinost , si
completò il rituale che portò alla creazione di un arma per combattere il
male che su di noi infuriava, come risposta al nostro successo , la Torre
Rossa una volta gloriosa per la sua maestosità e la sua bellezza , venne
sgretolata fino a fondersi con i granelli del deserto che la circondavano.

Quella sera, camminando lentamente per i corridoi , non poteva odere un solo
rumore se non quello dei suoi passi , e il sibilare del vento gelido tra le
rocce delle mura, lentamente seguendo l'aria fresca , salì le scale che
portavano fuori dai sotteranei della Torre, lasciandosi alle spalle l'aria
stantia che emanava un odore acre di componenti alchemici che le avevano
impregnato le vesti, la Luna argentea Solinari e la sua compagna Lunitari
illuminavano la distesa di ghiaccio
in cui la Torre era immersa, mentre ,invisibile ai suoi occhi Nuitari
osservava mutamente la calma della notte appena calata.
Salendo fino al balcone che si affaciava sul deserto di neve e di giaccio si
soffermò a osservare il bianco candore di quella neve , che presto si
sarebbe macchiato del rosso cremisi del sangue , serrando i pugni mentre
rifletteva sul duro scontro che avrebbe dovuto affrontare, si voltò
sottraendosi alle sferzate gelide del vento, promettendosi che il sangue
versato non sarebbe stato il suo, ma quello dei sicofanti che si
nascondevano nel buio della notte.

Ritratto del Personaggio

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capelli rossi lunghi e mossi
occhi verdi e freddi
carnagione chiara

Particolarità

- Ha superato la Prova dell'Alta Stregoneria indossando le vesti di Nuitari.
- Possiede un amuleto donatole dal suo Maestro Cagliostro, a sua volta appartenuto al Maestro delle vesti Nere Guisco, il Gioiello dei Non Morti, che possiede il potere di difendere dal tocco dei non morti, e di resistere alla maledizione di Lord Soth il cui tocco trasforma qualsiasi persona in un Non Morto.
- Ha ricoperto le cariche di Consigliera, e Maestra delle Vesti Nere e Maestra delle Torre di Palanthas

Non tutti sanno che

Phoenyxwings è il suo cognome, che non usa mai per non richiamare il passato dei suoi genitori rinnegati.

Dicono di Lei

  • Una splendida donna, affascinante, ho sempre nutrito grandi aspettative in lei nei primi anni del suo apprendistato, il suo impegno negli studi mi appariva esemplare, cosi come la sua condotta. E' stato un peccato che Nuitari l'abbia chiamata a se, ritenevo sarebbe stata a suo agio nel mio Ordine, ma evidentemente dietro il suo comportamento si nascondeva qualcosa di più. Dopo la Prova, ma comunque in generale, non ho mai avuto rapporti molto frequenti con la Maga in questione, le vesti nere debbono essere più che interessanti per provare piacere nel conversare con loro e purtroppo di queste ne ho conosciute davvero poche al di fuori del padre di mio figlio. Credevo sarebbe spiccata di più tra i suoi confratelli, credevo si sarebbe elevata di un gradino in più rispetto a tanti di loro, ma è rimasta nella media dal punto di vista del mio personale gradimento. Tuttavia, sono convinta che entrambe condividiamo la passione per l'eleganza e il buon gusto. - Faelyn Wyndil
  • "Artemisia dite… Sì, ho presente… come non potrei? E' una donna pericolosa. La natura l'ha dotata di un fascino particolare, che sicuramente sa come sfruttare a suo vantaggio… con alcuni più che con altri…" aggiunge con tono acido "L'importante è non lasciarsi ingannare. E' sempre una veste nera… e per essere riuscita a conquistare il potere tra le Vesti Nere deve avere più di un asso nella manica! Alcuni potrebbero pensare che gli eventi recenti, la sua deposizione, siano un segno di indebolimento… Personalmente credo che faccia tutto parte di un suo piano… Perchè altrimenti snobbare l'aiuto del Generale delle Armate dei Draghi?…" - Jamira Saragant
  • "Artemisia…aveva cominciato bene, era speciale…in un certo senso lo è ancora, altrimenti non ci sarebbe stato quello che c'è stato, nè quello che c'è. Purtroppo si porta dietro insegnamenti sbagliati e questo spesso le fa prendere decisioni discutibili, diciamo pure al limite del ragionevole…spero per lei che prima o poi riesca a correggersi." sorride "Il nostro è sempre stato un rapporto strano, un eterno scontro, combattuti tra i sentimenti che ci legano e l'amore per la magia. E' come un gioco, ma come tutti i giochi dopo un pò viene a noia, per poi riprendere quando il giusto tempo è trascorso" fa una pausa "e credo fermamente che non smetteremo mai." [Zaphrim Gylien]
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